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grotte@apuane2007.it
|
COMPLESSO
CARSICO DEL MONTE ALTISSIMO
(Monte
Altissimo – Alpi Apuane)
(foto
archivio
GSB-USB)
A cura
del
GSB-USB
Gruppo
Speleologico Archeologico Apuano
Proponiamo un
itinerario in una piccola zona al
centro delle Alpi Apuane, compresa tra il Monte Altissimo ed il Monte
Pelato.
Il primo è un monte abbastanza conosciuto, vuoi
perché ha un nome altisonante e
il suo ripido versante mare spicca in mezzo a tutti gli altri monti,
vuoi
perché qui venne il Buonarroti a cercare marmo per scolpire
i suoi capolavori.
Il Monte Pelato è viceversa meno noto: si tratta di una
cresta non appariscente
che si sviluppa da sud a nord ad occidente dell’Altissimo. Le
cavità che si
aprono in quest’area non hanno numeri da record e presentano
uno sviluppo e una
morfologia simile a quella che caratterizza la maggior parte delle
cavità
Apuane. Le esplorazioni condotte nel corso degli ultimi anni tuttavia
hanno
portato alla congiunzione di alcune delle grotte dell’area
delineando la
presenza di un unico complesso carsico con, al suo interno, un grande
collettore sotterraneo.
Scarica la pianta del Monte
Altissimo .zip (0,9 MB)
Le
grotte
N.Cat. |
PR |
Nome |
Quota |
Dislivello |
Sviluppo spaziale |
Coord.Chilometriche Gauss-Boaga |
Comune |
Negativo |
Positivo |
Totale |
EST |
NORD |
316 |
LU |
ABISSO
LUIGI ZUFFA * |
1245 |
621 |
15 |
636 |
2300 |
1599.455 |
4848.255 |
SERAVEZZA |
324 |
LU |
BUCA
DEL GOMITO * |
1260 |
636 |
0 |
636 |
2300 |
1598.480 |
4878.293 |
SERAVEZZA |
328 |
LU |
VORAGINE
DEGLI ANCINI |
1178 |
67 |
0 |
67 |
80 |
1598.473 |
4878.293
|
SERAVEZZA |
365 |
LU |
BUCA DELLA NEVE DI
CAVA FONDONE |
1265 |
140 |
0 |
140 |
200 |
1599.380 |
4878.260 |
SERAVEZZA |
385 |
MS |
BUCA
DEI GRACCHI DI MONTE PELATO |
1095 |
240 |
0 |
240 |
500 |
1597.932 |
4879.452 |
MASSA |
465 |
LU |
BUCA
DI MONTE PELATO |
1244 |
689 |
19 |
708 |
7000 |
1598.161 |
4879.154 |
SERAVEZZA |
550 |
MS |
BUCA
GRANDE DI MONTE PELATO |
1272 |
610 |
0 |
610 |
1910 |
1598.199 |
4879.411 |
MASSA |
551 |
MS |
BUCA
DEI TUNNEL DI MONTE PELATO |
1138 |
120 |
0 |
120 |
400 |
1598.104 |
4879.631 |
MASSA |
552 |
MS |
BUCA
DELLA BOMBA |
1203 |
85 |
0 |
85 |
110 |
1597.170 |
4879.688 |
MASSA |
553 |
MS |
BUCA
DELLA STRADA DI MONTE PELATO |
971 |
42 |
0 |
42 |
60 |
1597.818 |
4879.718 |
MASSA |
699 |
LU |
BUCA
DEL PASSO DEGLI UNCINI |
1290 |
75 |
4 |
79 |
215 |
1597.995 |
4878.770 |
STAZZEMA |
711 |
LU |
ABISSO
RIBALDONE |
1246 |
622 |
14 |
636 |
2300 |
1599.445 |
4878.245 |
SERAVEZZA |
1009 |
LU |
ABISSO
DEI FULMINI |
1330 |
760 |
0 |
760 |
1200 |
1599.270 |
4878.180 |
SERAVEZZA |
1010 |
LU |
BUCA
SOPRA CAVE FONDONE |
1285 |
81 |
0 |
81 |
96 |
1599.415 |
4878.225 |
SERAVEZZA |
1024 |
LU |
ABISSO
TRIPITAKA |
850 |
266 |
0 |
256 |
585 |
1600.070 |
4879.180 |
STAZZEMA |
1191 |
LU |
ABISSO
ASTREA ** |
1187 |
610 |
98 |
708 |
7000 |
1598.344 |
4878.958 |
SERAVEZZA |
1279 |
LU |
ABISSO
GENERATORE ** |
1263 |
708 |
0 |
708 |
7000 |
1598.087 |
4879.118 |
SERAVEZZA |
1444 |
LU |
BUCA
DI V ** |
1126 |
564 |
144 |
708 |
7000 |
1598.470 |
4879.125 |
SERAVEZZA |
1264 |
MS |
BUCA
DI SANDOKAN |
1013 |
50 |
0 |
50 |
60 |
1597.800 |
4879.722 |
MASSA |
1724 |
LU |
GROTTA
KEY-PAX |
1345 |
77 |
0 |
77 |
85 |
1598.401 |
4878.632 |
SERAVEZZA |
|
|
*
= collegate con la n. 711 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
**
= collegate con la n. 465 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Abisso
Astrea |
Numero
catastale |
1191
|
Quota
ingresso |
1187
|
Dislivello
m negativo |
610 |
Dislivello
m positivo |
98
|
Dislivello
totale |
708
|
Sviluppo
spaziale |
7000
|
Il percorso attrezzato
|
Dislivello
massimo |
150
|
Difficoltà |
difficile
|
Numero
massimo di partecipanti |
10
|
Numero
gruppi giornaliero |
1 |
Tempo
percorrenza |
3 ore |
Tempo per arrivare a
piedi alla grotta |
0.45 ore |
Fruizione |
libera |
Giorni
in cui si può andare in grotta |
tutti |
Successione
pozzi |
25, 35, 5, 25,
30, 20, 10 primo pozzo da armare
|
La
parte di grotta che
visiteremo ha uno sviluppo completamente verticale: occorre quindi
essere in
possesso di una buona tecnica di progressione su corda. Non dovrebbero
presentarsi problemi di acqua; certo in caso di pioggia è
inevitabile uscirne
bagnati. Suggeriamo inoltre di non formare gruppi numerosi per evitare
attese
alla base dei pozzi. |
Il primo pozzo di ingresso va
armato. Servono una corda da
50 m e 5 moschettoni: le piastrine sono in loco. Si parte facendo un
ancoraggio
al faggio antistante l’ingresso. Troviamo la prima piastrina
sulla sx e poco
più in basso sulla dx il deviatore dentro il quale faremo
passare la corda. Ciò
ci permetterà di raggiungere il primo frazionamento.
Troviamo 3 piastrine e
scegliamo la migliore per attaccarci. Scendiamo il primo tiro di corda
su uno scivolo
molto inclinato, fino ad incontrare, in prossimità di un
terrazzino, sulla dx
in alto la piastrina successiva. Successivamente scendiamo il salto
verticale e
raggiungiamo l’attacco successivo alla nostra sx. Continuiamo
a scendere e
spostarci a sx fino a raggiungere le
corde del traverso che vediamo. Con l’ultimo moschettone
attacchiamo la corda
di discesa al traverso. |
|
Superatolo
scendiamo il
pozzo successivo che è armato con 2 corde per evitare attese
in risalita. Alla
base del pozzo ci attacchiamo alla corda che si infila in un pertugio
tra i
sassi e scendiamo un breve saltino Da qui proseguiamo seguendo un
meandro
abbastanza largo fino ad intravedere dopo pochi metri
l’attacco del pozzo
successivo. Lo scendiamo e la corda ci conduce dentro uno stretto
meandrino.
Continuiamo a seguire le corde e giungiamo sul pozzo seguente che
è verticale
nel primo tratto ed inclinato nel secondo tratto. |
|
Dove termina la corda
scendiamo in arrampicata un piccolo salto all’interno di uno
stretto meandro..
Giunti alla base vediamo le corde del salto successivo. Scendiamo anche
questo
e la corda ci porta ad affrontare un traverso su un meadro sfondato; un
ultimo
breve saltino ci condurrà al termine del nostro giro: le
strettoie di San
Ranieri. Qui confluiscono 2 arrivi d’acqua che finisce tutta
nelle strettoie.
Il nuovo arrivo che incontriamo venne esplorato in risalita dai Pisani
prima
del superamento delle strettoie. Qui è anche possibile
rifornire d’acqua le
bombole. |
Oltre
le strettoie la
grotta è disarmata: se rimanesse la curiosità di
vedere cosa c’è dopo, è
possibile prendere contatti con il GSB-USB che sta conducendo le
esplorazioni
nel complesso. Risaliamo, disarmiamo il pozzo di ingresso recuperando
corde e
moschettoni ma lasciando in loco piastrine e deviatore; infine
chiudiamo la
grata perché non vogliamo che bestie o umani si facciano
male cadendo nel
pozzo. |
|
|
Abisso Bagnulo |
Numero
catastale |
465
|
Quota
ingresso |
1244
|
Dislivello
m negativo |
689 |
Dislivello
m positivo |
17
|
Dislivello
totale |
708
|
Sviluppo
spaziale |
7000
|
Il percorso attrezzato
|
Dislivello
massimo |
380
|
Difficoltà |
difficile
|
Numero
massimo di partecipanti |
10
|
Numero
gruppi giornaliero |
1 |
Tempo
percorrenza |
8/10 ore
|
Tempo per arrivare a
piedi alla grotta |
1 ora
|
Fruizione |
libera |
Giorni
in cui si può andare in grotta |
tutti |
Successione
pozzi |
P.5 - P. 7 - P. 4 (la
roccia è a tratti friabile, occhio ai sassi). P.22 (Pozzo a
Gradoni) - P. 15 -
P. 12 - P. 8 - P.
22 - P. 6 - P. 8 -
P. 32 - P.18. - P. 10 - P.
84 (Pozzo Mandingo) primo pozzo da armare |
Come quella precedente
anche questa è una grotta ad andamento prevalentemente verticale, quindi
occorre una buona tecnica di progressione su corda.
Non dovrebbe presentare
problemi di acqua se non in caso di forti piogge. Si caratterizza per passaggi
stretti, tra i quali una impegnativa strettoia a – 50 circa: la Buca da
Lettere.
L’ingresso è un piccolo
pozzo che va armato: occorrono un paio di moschettoni ed una corda di una
decina di metri; troviamo l’attacco in basso a destra.
|
|
Ci caliamo e troviamo un
breve traverso cui fissiamo la corda di discesa, quindi continuiamo a scendere
facendo attenzione ai sassi. Giunti alla base di questa serie di saltini
arriviamo in una piccola sala, in fondo alla quale individuiamo il cunicolo che
ci condurrà alla strettoia. La prima parte del cunicolo si affronta faccia
avanti, e quando comincia a scendere è possibile girarsi e procedere con i
piedi in avanti. Vediamo la corda davanti a noi ma per raggiungerla bisogna
risalire un poco e accomodarsi su un minuscolo ballatoio (2 persone max). Qui
montiamo il discensore e ci infiliamo nella strettoia tenendo presente che
sotto di noi c’è un pozzo di una quarantina di metri che prosegue nel ramo di
destra della grotta, e nel quale confluisce il ramo proveniente dal sovrastante
ingresso del Generatore (ingresso non armato).
|
Questo pozzo non lo
scendiamo interamente ma, dopo una ventina di metri di discesa ci infiliamo,
grazie a un traverso, dentro una breve condotta freatica, da cui parte il salto
successivo. Proseguiamo seguendo le corde in ambienti mediamente stretti fino a
giungere su uno scivolo dal quale parte la corda che attrezza la sequenza di
salti successivi. Qui gli attacchi sono piuttosto esposti per evitare l’acqua.
Alla fine di questa calata si affronta un passaggio in roccia ed una
strettoietta per arrivare ad incontrare l’attacco del saltino seguente, armato
su naturale.
|
Si scende questo
saltino (P. 8) e si giunge all'attacco del successivo P. 32, cui fa seguito il
P. 18. Alla base si segue il corso dell'acqua (la via opposta porta al Ramo del
Pozzo Franoso, non armato) nel meandro dicendente fino all'attacco del P. 10.
Un lungo traverso conduce all'attacco dell'imponente P. 84 (Pozzo Mandingo)
alla cui base si conclude la parte attrezzata di questo abisso. |
|
|
|
I sentieri da
percorrere
Il
sentiero speleologico del Pelato e dell’Altissimo |
Quota
di partenza |
1028
|
Quota
massima raggiunta |
1589 |
Dislivello |
600 |
Difficoltà |
Facile (un
tratto di salita all’Altissimo
difficile) |
Numero
massimo di partecipanti |
libero |
Numero
gruppi giornaliero |
libero |
Tempo
percorrenza |
3/4 ore |
Fruizione |
libera
|
Giorni
in cui si può passeggiare |
tutti
|
Questa proposta ci
guiderà
nel percorso inizialmente lungo
il Canale della Grotta Giuncona, nei pressi del quale si aprono tutti
gli
ingressi, che vedremo, del complesso carsico Astrea-Bagnulo-Buca di V.
Lungo tutto l’itinerario sono
visibili le testimonianze
dell’attività estrattiva, antica e più
moderna: dalle vecchie vie di lizza ed i
sentieri dei cavatori, fino alle strade di arroccamento ed i
giganteschi e
recenti tagli di cava, con relativi ravaneti. |
|
|
Successivamente
saliremo toccando due passi da cui è possibile osservare i
versanti marini di
queste montagne e, se lo vorremo, raggiungere la vetta del M. Altissimo.
Infine l’itinerario
raggiungerà, attraversandola, una
grande cava attiva, la Cava Fondone, all’interno della quale
si aprono diverse
cavità tra le quali il complesso Gomito-Zuffa-Ribaldone.
|
|
|
Percorrendolo con calma
occorrono 3 – 4 ore: è consigliabile farlo con il
bel tempo e con buona visibilità. La salita
all’Altissimo è erta ed a tratti esposta.
Dalla vetta
dell’Altissimo il panorama è spettacolare e ci
consente di abbracciare buona parte delle Apuane e, se la giornata
è bella, di scorgere le isole dell’arcipelago
toscano e la Corsica. Notiamo a est il Corchia e le Panie: nella stessa
direzione vediamo anche il Freddone e, meno appariscente, il monte dei
Ronchi, ove si apre l’abisso Milazzo.
|
|
|
A nord invece vediamo tutto
l’arco
delle cime principali della catena apuana: da dx Sumbra, Fiocca, Sella,
Tambura, Cavallo, Contrario, Grondilice e Sagro.
Spicca
a sud-ovest la "vetta" delle Cervaiole, completamente
“mangiata” dalla cava, che ha prodotto anche un
impressionante ravaneto. Salendo si notano le cave
di Tacca Bianca, che si aprono sul versante a mare
dell’Altissimo, raggiungibili da Serravezza. Da qui, si dice,
proviene il marmo utilizzato da Michelangelo per la Pietà.
Ulteriori indicazioni sono reperibili sulla
guida dell’area.
|
|
La guida
scarico
la
guida del Monte Altissimo in formato .pdf (2,5MB)
Informazioni
Per
informazioni generali sulle grotte e i sentieri grotte@apuane2007.it
Per informazioni sulle grotte
del Monte Altissimo info@gsb-usb.it
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