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COMPLESSO CARSICO DEL MONTE ALTISSIMO

(Monte Altissimo – Alpi Apuane)


(foto archivio GSB-USB)

 

A cura del 

GSB-USB

Gruppo Speleologico Archeologico Apuano






Il Monte Altissimo


Proponiamo un itinerario in una piccola zona al centro delle Alpi Apuane, compresa tra il Monte Altissimo ed il Monte Pelato. Il primo è un monte abbastanza conosciuto, vuoi perché ha un nome altisonante e il suo ripido versante mare spicca in mezzo a tutti gli altri monti, vuoi perché qui venne il Buonarroti a cercare marmo per scolpire i suoi capolavori. Il Monte Pelato è viceversa meno noto: si tratta di una cresta non appariscente che si sviluppa da sud a nord ad occidente dell’Altissimo. Le cavità che si aprono in quest’area non hanno numeri da record e presentano uno sviluppo e una morfologia simile a quella che caratterizza la maggior parte delle cavità Apuane. Le esplorazioni condotte nel corso degli ultimi anni tuttavia hanno portato alla congiunzione di alcune delle grotte dell’area delineando la presenza di un unico complesso carsico con, al suo interno, un grande collettore sotterraneo.

 La cartina


Scarica la pianta del Monte Altissimo .zip  (0,9 MB)

 

Le grotte 


N.Cat. PR Nome Quota Dislivello Sviluppo spaziale Coord.Chilometriche Gauss-Boaga Comune
Negativo Positivo Totale EST NORD
316 LU ABISSO LUIGI ZUFFA * 1245 621 15 636 2300 1599.455 4848.255 SERAVEZZA
324 LU BUCA DEL GOMITO * 1260 636 0 636 2300 1598.480 4878.293 SERAVEZZA
328 LU VORAGINE DEGLI ANCINI 1178 67 0 67 80 1598.473 4878.293
SERAVEZZA
365 LU BUCA DELLA NEVE DI CAVA FONDONE 1265 140 0 140 200 1599.380 4878.260 SERAVEZZA
385 MS BUCA DEI GRACCHI DI MONTE PELATO 1095 240 0 240 500 1597.932 4879.452 MASSA
465 LU BUCA DI MONTE PELATO 1244 689 19 708 7000 1598.161 4879.154 SERAVEZZA
550 MS BUCA GRANDE DI MONTE PELATO 1272 610 0 610 1910 1598.199 4879.411 MASSA
551 MS BUCA DEI TUNNEL DI MONTE PELATO 1138 120 0 120 400 1598.104 4879.631 MASSA
552 MS BUCA DELLA BOMBA 1203 85 0 85 110 1597.170 4879.688 MASSA
553 MS BUCA DELLA STRADA DI MONTE PELATO 971 42 0 42 60 1597.818 4879.718 MASSA
699 LU BUCA DEL PASSO DEGLI UNCINI 1290 75 4 79 215 1597.995 4878.770 STAZZEMA
711 LU ABISSO RIBALDONE 1246 622 14 636 2300 1599.445 4878.245 SERAVEZZA
1009 LU ABISSO DEI FULMINI 1330 760 0 760 1200 1599.270 4878.180 SERAVEZZA
1010 LU BUCA SOPRA CAVE FONDONE 1285 81 0 81 96 1599.415 4878.225 SERAVEZZA
1024 LU ABISSO TRIPITAKA 850 266 0 256 585 1600.070 4879.180 STAZZEMA
1191 LU ABISSO ASTREA ** 1187 610 98 708 7000 1598.344 4878.958 SERAVEZZA
1279 LU ABISSO GENERATORE ** 1263 708 0 708 7000 1598.087 4879.118 SERAVEZZA
1444 LU BUCA DI V ** 1126 564 144 708 7000 1598.470 4879.125 SERAVEZZA
1264 MS BUCA DI SANDOKAN 1013 50 0 50 60 1597.800 4879.722 MASSA
1724 LU GROTTA KEY-PAX 1345 77 0 77 85 1598.401 4878.632 SERAVEZZA
*  = collegate con la n. 711
**  = collegate con la n. 465


Le grotte visitabili

        
Abisso Astrea
Numero catastale  1191
Quota ingresso 1187
Dislivello m negativo 610  Dislivello m positivo 98
Dislivello totale 708
Sviluppo spaziale 7000
Il percorso attrezzato  
Dislivello massimo 150
Difficoltà difficile
Numero massimo di partecipanti 10
Numero gruppi giornaliero 1
Tempo percorrenza 3 ore Tempo per arrivare a piedi alla grotta 0.45 ore
Fruizione  libera Giorni in cui si può andare in grotta tutti 
Successione pozzi 25, 35, 5, 25, 30, 20, 10 primo pozzo da armare
La parte di grotta che visiteremo ha uno sviluppo completamente verticale: occorre quindi essere in possesso di una buona tecnica di progressione su corda. Non dovrebbero presentarsi problemi di acqua; certo in caso di pioggia è inevitabile uscirne bagnati. Suggeriamo inoltre di non formare gruppi numerosi per evitare attese alla base dei pozzi.

Il primo pozzo di ingresso va armato. Servono una corda da 50 m e 5 moschettoni: le piastrine sono in loco. Si parte facendo un ancoraggio al faggio antistante l’ingresso. Troviamo la prima piastrina sulla sx e poco più in basso sulla dx il deviatore dentro il quale faremo passare la corda. Ciò ci permetterà di raggiungere il primo frazionamento. Troviamo 3 piastrine e scegliamo la migliore per attaccarci. Scendiamo il primo tiro di corda su uno scivolo molto inclinato, fino ad incontrare, in prossimità di un terrazzino, sulla dx in alto la piastrina successiva. Successivamente scendiamo il salto verticale e raggiungiamo l’attacco successivo alla nostra sx. Continuiamo a scendere e spostarci a sx  fino a raggiungere le corde del traverso che vediamo. Con l’ultimo moschettone attacchiamo la corda di discesa al traverso.

Superatolo scendiamo il pozzo successivo che è armato con 2 corde per evitare attese in risalita. Alla base del pozzo ci attacchiamo alla corda che si infila in un pertugio tra i sassi e scendiamo un breve saltino Da qui proseguiamo seguendo un meandro abbastanza largo fino ad intravedere dopo pochi metri l’attacco del pozzo successivo. Lo scendiamo e la corda ci conduce dentro uno stretto meandrino. Continuiamo a seguire le corde e giungiamo sul pozzo seguente che è verticale nel primo tratto ed inclinato nel secondo tratto.

Dove termina la corda scendiamo in arrampicata un piccolo salto all’interno di uno stretto meandro.. Giunti alla base vediamo le corde del salto successivo. Scendiamo anche questo e la corda ci porta ad affrontare un traverso su un meadro sfondato; un ultimo breve saltino ci condurrà al termine del nostro giro: le strettoie di San Ranieri. Qui confluiscono 2 arrivi d’acqua che finisce tutta nelle strettoie. Il nuovo arrivo che incontriamo venne esplorato in risalita dai Pisani prima del superamento delle strettoie. Qui è anche possibile rifornire d’acqua le bombole.

Oltre le strettoie la grotta è disarmata: se rimanesse la curiosità di vedere cosa c’è dopo, è possibile prendere contatti con il GSB-USB che sta conducendo le esplorazioni nel complesso. Risaliamo, disarmiamo il pozzo di ingresso recuperando corde e moschettoni ma lasciando in loco piastrine e deviatore; infine chiudiamo la grata perché non vogliamo che bestie o umani si facciano male cadendo nel pozzo.

            

                                  

Abisso Bagnulo
Numero catastale  465
Quota ingresso 1244
Dislivello m negativo 689  Dislivello m positivo 17
Dislivello totale 708
Sviluppo spaziale 7000
Il percorso attrezzato  
Dislivello massimo 380
Difficoltà difficile
Numero massimo di partecipanti 10
Numero gruppi giornaliero 1
Tempo percorrenza 8/10 ore
Tempo per arrivare a piedi alla grotta 1 ora
Fruizione  libera Giorni in cui si può andare in grotta  tutti
Successione pozzi  P.5 - P. 7 - P. 4 (la roccia è a tratti friabile, occhio ai sassi). P.22 (Pozzo a Gradoni) -  P. 15 - P. 12 -  P. 8 - P. 22 - P. 6 -  P. 8 - P. 32 - P.18. - P. 10 -  P. 84 (Pozzo Mandingo)  primo pozzo da armare
Come quella precedente anche questa è una grotta ad andamento prevalentemente verticale, quindi occorre una buona tecnica di progressione su corda.
Non dovrebbe presentare problemi di acqua se non in caso di forti piogge. Si caratterizza per passaggi stretti, tra i quali una impegnativa strettoia a – 50 circa: la Buca da Lettere.
L’ingresso è un piccolo pozzo che va armato: occorrono un paio di moschettoni ed una corda di una decina di metri; troviamo l’attacco in basso a destra.

Ci caliamo e troviamo un breve traverso cui fissiamo la corda di discesa, quindi continuiamo a scendere facendo attenzione ai sassi. Giunti alla base di questa serie di saltini arriviamo in una piccola sala, in fondo alla quale individuiamo il cunicolo che ci condurrà alla strettoia. La prima parte del cunicolo si affronta faccia avanti, e quando comincia a scendere è possibile girarsi e procedere con i piedi in avanti. Vediamo la corda davanti a noi ma per raggiungerla bisogna risalire un poco e accomodarsi su un minuscolo ballatoio (2 persone max). Qui montiamo il discensore e ci infiliamo nella strettoia tenendo presente che sotto di noi c’è un pozzo di una quarantina di metri che prosegue nel ramo di destra della grotta, e nel quale confluisce il ramo proveniente dal sovrastante ingresso del Generatore (ingresso non armato).

Questo pozzo non lo scendiamo interamente ma, dopo una ventina di metri di discesa ci infiliamo, grazie a un traverso, dentro una breve condotta freatica, da cui parte il salto successivo. Proseguiamo seguendo le corde in ambienti mediamente stretti fino a giungere su uno scivolo dal quale parte la corda che attrezza la sequenza di salti successivi. Qui gli attacchi sono piuttosto esposti per evitare l’acqua. Alla fine di questa calata si affronta un passaggio in roccia ed una strettoietta per arrivare ad incontrare l’attacco del saltino seguente, armato su naturale.
Si scende questo saltino (P. 8) e si giunge all'attacco del successivo P. 32, cui fa seguito il P. 18. Alla base si segue il corso dell'acqua (la via opposta porta al Ramo del Pozzo Franoso, non armato) nel meandro dicendente fino all'attacco del P. 10. Un lungo traverso conduce all'attacco dell'imponente P. 84 (Pozzo Mandingo) alla cui base si conclude la parte attrezzata di questo abisso.

I sentieri da percorrere

                       


Il sentiero speleologico del Pelato e dell’Altissimo
Quota di partenza  1028
Quota massima raggiunta 1589
Dislivello  600  Difficoltà Facile (un tratto di salita all’Altissimo difficile) 
Numero massimo di partecipanti libero Numero gruppi giornaliero libero
Tempo percorrenza 3/4 ore Fruizione libera
Giorni in cui si può passeggiare tutti 
Questa proposta ci guiderà nel percorso inizialmente lungo il Canale della Grotta Giuncona, nei pressi del quale si aprono tutti gli ingressi, che vedremo, del complesso carsico Astrea-Bagnulo-Buca di V.

Lungo tutto l’itinerario sono visibili le testimonianze dell’attività estrattiva, antica e più moderna: dalle vecchie vie di lizza ed i sentieri dei cavatori, fino alle strade di arroccamento ed i giganteschi e recenti tagli di cava, con relativi ravaneti.

Successivamente saliremo toccando due passi da cui è possibile osservare i versanti marini di queste montagne e, se lo vorremo, raggiungere la vetta del M. Altissimo.

Infine l’itinerario raggiungerà, attraversandola, una grande cava attiva, la Cava Fondone, all’interno della quale si aprono diverse cavità tra le quali il complesso Gomito-Zuffa-Ribaldone.

Percorrendolo con calma occorrono 3 – 4 ore: è consigliabile farlo con il bel tempo e con buona visibilità. La salita all’Altissimo è erta ed a tratti esposta.

Dalla vetta dell’Altissimo il panorama è spettacolare e ci consente di abbracciare buona parte delle Apuane e, se la giornata è bella, di scorgere le isole dell’arcipelago toscano e la Corsica. Notiamo a est il Corchia e le Panie: nella stessa direzione vediamo anche il Freddone e, meno appariscente, il monte dei Ronchi, ove si apre l’abisso Milazzo.

A nord invece vediamo tutto l’arco delle cime principali della catena apuana: da dx Sumbra, Fiocca, Sella, Tambura, Cavallo, Contrario, Grondilice e Sagro.

Spicca a sud-ovest la "vetta" delle Cervaiole, completamente “mangiata” dalla cava, che ha prodotto anche un impressionante ravaneto. Salendo si notano le cave  di  Tacca Bianca, che si aprono sul versante a mare dell’Altissimo, raggiungibili da Serravezza. Da qui, si dice, proviene il marmo utilizzato da Michelangelo per la Pietà.

Ulteriori indicazioni sono reperibili sulla guida dell’area.



La guida 

 scarico la guida del Monte Altissimo in formato .pdf (2,5MB)



Informazioni

Per informazioni generali sulle grotte e i sentieri  grotte@apuane2007.it

Per informazioni sulle grotte del Monte Altissimo info@gsb-usb.it

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