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grotte@apuane2007.it
|
COMPLESSO
CARSICO DELLE PANIE
(Monte
Pania – Alpi Apuane)
(foto
Archivio SPG)
A cura
dello
Speleo Club
Garfagnana
l gruppo delle Panie, da cui
probabilmente deriva il nome
Apuane, è una parte distaccata dal resto della catena
montuosa. Le sue tre
vette, la Pania Secca (1710 slm), il Pizzo delle Saette ( 1720 slm) e
la Pania
della Croce (1859 slm), sovrastano sia a sud che a nord due zone
carsiche fra
le più belle della Garfagnana.
Il versante
meridionale, che si affaccia sulla valle della
Turrite di Gallicano, è sicuramente il più
impervio, con le ripide pareti
rocciose strapiombanti alte anche 500 metri. Della zona la grotta
più profonda
è l’ Abisso Garfagnana o Sperucola del Senzossi,
che si estende per 2,6 km per
un dislivello di -410 mt. La più conosciuta, è
senza dubbio la bellissima
Grotta del Vento con i suoi 4,5km di gallerie e pozzi, attrezzati
parzialmente
per le visite turistiche.
Più
dolce, invece, il versante settentrionale che degrada
con vasti prati fino al tormentato altopiano della Vetricia.
Caratteristico per
la sua particolare ed unica conformazione, il paesaggio che offre
affascina per
la gran quantità di spaccature e fratture, per lo
più verticali. Sicuramente la
cavità più nota di questo pianoro è
l’ Abisso Revel, un’unica voragine di ben
300mt.
Scarica la pianta delle Panie
di qua
.zip (1,0 MB)
Le
grotte Panie di qua
N.Cat. |
PR |
Nome |
Quota |
Dislivello |
Sviluppo spaziale |
Coord.Chilometriche Gauss-Boaga |
Comune |
Negativo |
Positivo |
Totale |
EST |
NORD |
19 |
LU |
BUCA DEL VENTO DI TRIMPELLO * |
650 |
44 |
118 |
162 |
4600 |
1608.808 |
4876.562 |
VERGEMOLI |
26 |
LU |
TANA CHE URLA |
615 |
0 |
48 |
48 |
400 |
1608.180 |
4875.460 |
VERGEMOLI |
31 |
LU |
BUCA DEL TINELLO |
540 |
6 |
13 |
19 |
380 |
1608.560 |
4875.950 |
VERGEMOLI |
65 |
LU |
SPERUCOLA BASSA |
1040 |
130 |
0 |
130 |
165 |
1607.700 |
4876.765 |
VERGEMOLI |
1141 |
LU |
SPERUCOLA DEL SERPENTE VOLASTRO |
890 |
275 |
0 |
275 |
1150 |
1608.660 |
4877.010 |
VERGEMOLI |
1260 |
LU |
BUCA DELLA BORRA DELLA CHIESACCIA |
650 |
0 |
20 |
20 |
213 |
1608.225 |
4874.825 |
STAZZEMA |
1415 |
LU |
ABISSO GARFAGNANA |
970 |
410 |
0 |
410 |
1510 |
1607.745 |
4876.595 |
VERGEMOLI |
1729 |
LU |
SPERUCOLA DEL BUFFARDELLO |
1430 |
200 |
0 |
200 |
255 |
1606.518 |
4876.203 |
STAZZEMA |
|
|
*
= grotta turistica, con il nome Grotta del Vento |
|
|
|
|
|
|
|
|
La
cartina Panie di là
Le
grotte Panie di là
N.Cat. |
PR |
Nome |
Quota |
Dislivello |
Sviluppo spaziale |
Coord.Chilometriche Gauss-Boaga |
Comune |
Negativo |
Positivo |
Totale |
EST |
NORD |
102 |
LU |
ABISSO ENRICO REVEL |
1445 |
300 |
0 |
300 |
320 |
1606.560 |
4877.776 |
IMOLAZZANA |
104 |
Li |
BUCA DI FOCE A BOZZARA |
1610 |
60 |
0 |
60 |
150 |
1606.605 |
4876.815 |
MOLAZZANA |
121 |
LU |
BUCA LARGA |
1540 |
245 |
0 |
245 |
370 |
1606.750 |
4877.260 |
MOLAZZANA |
146 |
LU |
BUCA DEL LAGNO |
1515 |
130 |
0 |
130 |
150 |
1606.463 |
4877.400 |
MOLAZZANA |
1012 |
LU |
ABISSO FRANCESCO ORSONI |
1475 |
270 |
0 |
270 |
350 |
1606.407 |
4877.565 |
MOLAZZANA |
1013 |
LU |
ABISSO LUIGI BOMBASSEI |
1450 |
210 |
0 |
210 |
330 |
1606.050 |
4877.550 |
MOLAZZANA |
1016 |
LU |
BUCA DEL FAGGIO DI VETRICIA |
1465 |
110 |
0 |
110 |
120 |
1606.690 |
4877.380 |
MOLAZZANA |
1073 |
LU |
ABISSO DEL GIGLIO |
1485 |
281 |
0 |
281 |
320 |
1606.037 |
4877.569 |
MOLAZZANA |
1281 |
LU |
ABISSO DELLE MERAVIGLIOSE |
1560 |
162 |
0 |
162 |
170 |
1606.059 |
4877.534 |
MOLAZZANA |
1282 |
LU |
POZZO P 56 |
1450 |
93 |
0 |
93 |
100 |
1601.100 |
4877.610 |
MOLAZZANA |
1283 |
LU |
ABISSO SPECCHIO MAGICO |
1500 |
420 |
0 |
420 |
500 |
1607.256 |
4877.228 |
MOLAZZANA |
Tana
che Urla |
Numero
catastale |
26 LU
|
Quota
ingresso |
615
|
Dislivello
m negativo |
0 |
Dislivello
m positivo |
48
|
Dislivello
totale |
48
|
Sviluppo
spaziale |
400
|
Il percorso attrezzato
|
Dislivello
massimo |
45
|
Difficoltà |
facile
|
Numero
massimo di partecipanti |
15
|
Numero
gruppi giornaliero |
3 |
Tempo
percorrenza |
4 ore
|
Tempo per arrivare a
piedi alla grotta |
0.15 ore
|
Fruizione |
libera |
Giorni
in cui si può andare in grotta |
tutti |
Successione
pozzi |
Un
traverso e una risalita di circa 8mt |
Dopo
l’angusto ingresso ed un passaggio bagnato su un
ruscello, si risalgono due cascate, per poi risalire il corso
dell’acqua in un
ambiente ingentilito da belle concrezioni calcaree; si arriva quindi ad
un lago
d’acqua, un sifone, che è possibile percorrere
solo con attrezzature subacquee.
Il sifone, lungo 220 metri, è stato esplorato nel 1977 da componenti
dell’unione Speleologica Bolognese e
ripetuto nel 1998 da uno speleosub fiorentino.
Interessante
una diramazione laterale, denominata Sala del Silenzio. La
grotta, oggetto di molte visite da parte di speleogite o corsi speleo,
si
presenta piuttosto facile, ma non va assolutamente percorsa in momenti
di forti
piogge, quando il passaggio iniziale può essere
completamente ostruito
dall’acqua, come accadde durante una gita scolastica nel
1986. La Tana che Urla
ha uno sviluppo di 400 metri, compresa la parte subacquea, con un
dislivello
positivo di 45 m.
|
|
I sentieri da
percorrere
Gli itinerari da noi scelti
vi daranno la possibilità di visitare e ammirare la bellezza
del gruppo delle
Panie, del Monte Forato e una stupenda vista dell’area
carsica sottostante. E
non solo…potrete vedere altre bellissime cime come il Monte
Croce, il famoso
Procinto ( uno stupendo cilindro di calcare alto 400mt!), il Monte
Corchia, il
Pizzo delle Saette, e il Monte Sumbra; il tutto immerso in una natura
intatta e
selvaggia.
Panie di qua: Fornovolasco -
Monte Forato |
Quota
di partenza |
500
|
Quota
massima raggiunta |
1266
|
Dislivello |
766 |
Difficoltà |
facile
|
Numero
massimo di partecipanti |
libero |
Numero
gruppi giornaliero |
libero |
Tempo
percorrenza |
4 ore *
|
Fruizione |
libera
|
*L’itinerario
può essere
fatto anche nel senso inverso ma i tempi di percorrenza aumentano
così come il
dislivello. (partenza sentiero CAI 130 – Foce di Valli 2/2.5 ore)
|
Giorni
in cui si può passeggiare |
tutti
|
Da Castelnuovo di Garfagnana
prendere la statale per Lucca e dopo circa 10km uscire al paese di
Gallicano.
Proseguire poi per Fornovolasco, Grotta del Vento.
Attraversato il piccolo paese, al bivio svoltare a destra,
e dopo pochi km, passato un ponticello, si trova un parcheggio sterrato
da dove
iniziano i sentieri e dove un pannello di legno illustra la zona che
andremo a
visitare.
I sentieri CAI sono
il
12 per il Monte Forato e il 130 per la
Foce di Valli.
l primo è una
passeggiata
molto gradevole che sale dolcemente, con alcuni tratti un po’
più ripidi ma non
pericolosi, fino a giungere davanti a questo capolavoro della natura:
un grosso
foro nella montagna di dimensioni ragguardevoli. Si narra anche che in
tempo di
guerra alcuni aerei l’abbiano attraversato. Ed ecco
perché porta il nome di
Monte Forato.
Da lì si gode una
stupenda
vista sul gruppo delle Panie e sul versante mare, con le sue dolci
colline e
vallate che scendono fino alla riviera della Versilia.
|
Lungo
questo sentiero si
apre l’ingresso della
Tana che Urla, ben visibile sulla vostra destra, e che sarà
possibile visitare
durante la manifestazione.
Per
i più intrepidi c’è poi
la possibilità di continuare il trekking verso la Foce di
Valli (1h)
percorrendo il sentiero CAI 110 che segue a tratti la cresta. Raggiunta
questa
seconda meta si può osservare il Monte Procinto da una parte
e la Costa Pulita
dall’altra, vallata che sale con i suoi stupendi prati, fino
alla Pania della
Croce.
|
A
questo punto potrete
scendere lungo il sentiero CAI 130 per Fornovolasco che attraverso
boschi di
faggi e prati vi riporterà al punto di partenza. La zona
circostante è l’area
carsica del versante meridionale del gruppo Panie, dove si aprono la
maggior
parte delle grotte da noi esplorate.
|
Panie di la': Piglionico -
Vetricia |
Quota
di partenza |
1150
|
Quota
massima raggiunta |
1611
|
Dislivello |
461 |
Difficoltà |
facile
|
Numero
massimo di partecipanti |
libero
|
Numero
gruppi giornaliero |
libero |
Tempo
percorrenza |
4 ore
|
Fruizione |
libera
|
Giorni
in cui si può passeggiare |
tutti
|
Partendo da Castelnuovo di
Garfagnana si prende la ss per Lucca, o più conosciuta come
Fondovalle fino ad
arrivare a Gallicano. Da qui si seguono le indicazioni per Molazzana e
successivamente per il Rifugio Rossi e l’Alpe di
Sant’Antonio. Circa 2 km prima
del paese seguire la strada sterrata fino a giungere ad una cappella,
eretta in
ricordo dei partigiani
che trovarono la
morte mentre erano appostati sul monte Rovaio (1944), proprio
lì di fronte. Questo
è il luogo più opportuno dove
parcheggiare e da dove ci incammineremo verso il sentiero CAI 7 che,
attraverso
un bosco di faggi, ci porterà al Rifugio Rossi. Il tempo di
percorrenza è circa
1,5h.
|
Dal Rifugio continuiamo
lungo il sentiero fino alla Foce del Puntone dove si incrociano i
sentieri
CAI 7, 139 e 126.
Noi prendiamo il 139
che scende lungo il Canale di Borra di Canala, ma dopo appena una
decina di
metri deviamo verso destra ed entriamo così nel bellissimo,
tormentato pianoro
della Vetricia, ampio altopiano dove i fenomeni carsici hanno compiuto
un gran
bel lavoro di erosione rendendo il posto un vero e proprio concentrato
di pozzi
e fratture.
Ovviamente si rimane subito
affascinati dallo sconvolto paesaggio, sovrastato dalla Pania della
Croce e dal
Pizzo delle Saette, ma ci vuole molta attenzione nel procedere visto
che le
rocce sono frastagliate, talvolta instabili e un po’
dappertutto si aprono
buchi e buchette.
|
Ovunque ci sono
cavità per
la maggior parte inesplorate; le più importanti conosciute
sono sicuramente la
Voragine dei Bamburzi (-140), la Buca del Ragno (-120), la Buca Larga (-251)
e l’Abisso Revel (-316)
inequivocabilmente il più conosciuto visto che per molti
anni ha conservato il
primato mondiale di verticale unica più profonda.
Il suo
ingresso non resta
inosservato essendo una spaccatura di 60x10mt e si trova a quota 1453
s.l.m.
nella parte meridionale della Vetricia. |
L’
abisso è conosciuto da
tempo immemorabile dagli abitanti del luogo, che gli hanno attribuito
varie
leggende e si narra anche che alcuni intrepidi hanno provato a scendere
la sua
parte iniziale con attrezzatura di fortuna, comunque senza mai
avvicinarsi al
fondo.
Nel
1931 la base del pozzo
fu conquistata dai fiorentini che scesero con le pesanti scalette di
corda e
compirono così un’eccezionale impresa x
l’epoca. L’Abisso chiude con un perenne
accumulo di neve ghiacciata.
|
|
Il
nostro percorso termina
proprio sull’ingresso del Revel e per il ritorno o si
ripercorre a ritroso la
via d’andata oppure si seguono i segnali appositamente
installati che ci
ricondurranno nella faggeta dove riprenderemo il sentiero CAI 7 per
tornare al
punto di partenza.
|
|
La guida
scarico
la
guida delle Panie in formato .pdf (1 MB)
Informazioni
Per
informazioni generali sulle grotte e i sentieri grotte@apuane2007.it
Per informazioni sulle grotte
delle Panie pietro.taddei2@tin.it
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